An ocean of strange islands – Nightwish

An ocean of strange islands (Un oceano di isole strane) è la traccia numero due, dopo l’intro, del decimo album dei Nightwish, Yesterwynde, pubblicato il 20 settembre del 2024. Tuomas Holopainen ha spiegato cosa significa il termine yesterwynde: “è un sentimento che non può essere trovato in nessuna lingua umana. Ecco perché abbiamo dovuto inventare una parola completamente nuova.”

Formazione Nightwish (2024)

  • Floor Jansen – voce
  • Emppu Vuorinen – chitarra
  • Jukka Koskinen – basso
  • Kai Hahto – batteria
  • Tuomas Holopainen – tastiere
  • Troy Donockley – flauti

Traduzione Yesterwynde – Nightwish

Testo tradotto di Yesterwynde dei Nightwish [Nuclear Blast]

Yesterwynde

(Out of the darkness
And into the bright light
We carry the ties
That we bind to you)

I am the broken blooming bough
The countless sunsets of a lost world
See me. See me?
So alike we are, you and us, soon
See me, See you
On an island of a shipless crew

Yesterwynde

(Fuori dalle tenebre
E dentro la luce brillante
Portiamo con noi i legami
Che ci legano a te)

Io sono il ramo fiorito spezzato
Gli innumerevoli tramonti di un mondo perduto
Mi vedi? Mi vedi?
Siamo così simili, tu e noi, presto
Vedermi, vederti
Su un’isola di un equipaggio senza nave

Traduzione An ocean of strange islands – Nightwish

Testo tradotto di An ocean of strange islands dei Nightwish [Nuclear Blast]

An ocean of strange islands

A mariner under a sky moonlit
On an island of a crewless ship
A few decades of immortality ahead
A one-man crew
for a one-way trip
Islands, islands everywhere
I keep my range with crowded sails
My waves, they kiss every shore I land
Steep cliffs will mock
my waving hand

Islanders, villagers, universal mariners
Calling me, guiding me,
monsters far beneath
Hurricanes on the way, lunatic weathervanes
Shipwrecked lovers on a faraway cay
Passing by butterflies, fluttering for a day
Jokers, jesters, Goddesses, hominidae
Deep delicious blue beneath
I’ll steer wherever tomorrow is near

Light a beacon so I can navigate
Through the tempest, through the madness
Light a homefire for the sad man
with a begging hand
Light a beacon so I can navigate
Through the tempest following the quintet
Ride on the highest wave
Bring me to life
To them who dance in the daylight

Sail and seek
The starbound quay
Calling you, calling me
To be a part of your story

Here raining ash to cover the dead
An island of the past wrecks
Of you, of the endless sundown
Hemlock meadows, deepest quicksand
Empty harbor by a wasteland
Mirrors, mirrors, everywhere
For you of mad despair

Friends, who were for a time
Now grapes of sour wine
Lords of a single fly
Still, I rue no island
of shared solitude

You who glow in deepest woe
Let it be, retiree, the water’s fine
Sail carefree

Sail and seek
The starbound quay
Calling you, calling me
To be a part of your story
On these strange islands

Un oceano di isole strane

Un marinaio sotto un cielo illuminato dalla luna
Su un’isola di una nave senza equipaggio
Qualche decennio di immortalità davanti a sé
Un equipaggio di un solo uomo
per un viaggio di sola andata
Isole, isole ovunque
Mantengo la rotta con vele spiegate
Le mie onde baciano ogni riva che approdo
Le ripide scogliere si prenderanno gioco
della mia mano che saluta

Isolani, paesani, marinai universali
Mi chiamano, mi guidano,
mostri lontani sotto di me
Uragani in arrivo, lunatiche banderuole
Amanti naufragati su un isolotto lontano
Farfalle di passaggio, svolazzanti per un giorno
Burloni, giullari, dee, ominidi
Profondo e delizioso blu sotto di noi
Navigherò ovunque il domani sia vicino

Accendi un faro così posso navigare
Attraverso la tempesta, attraverso la follia
Accendi un fuoco domestico per l’uomo triste
con una mano che chiede l’elemosina
Accendi un faro così che io possa navigare
Attraverso la tempesta seguendo il quintetto
Cavalca l’onda più alta
Portami alla vita
Per coloro che ballano alla luce del giorno

Naviga e cerca
La banchina legata alle stelle
Ti chiama, mi chiama
Per essere parte della tua storia

Qui piove cenere per coprire i morti
Un’isola di relitti del passato
Di te, del tramonto senza fine
Prati di cicuta, sabbie mobili più profonde
Un porto vuoto vicino a una terra desolata
Specchi, specchi, ovunque
Per te di folle disperazione

Amici, che lo furono per un certo periodo
Ora uva di vino acido
Signori di una sola mosca
Eppure, non rimpiango nessuna isola
di solitudine condivisa

Tu che brilli nella più profonda tristezza
Lascia perdere, pensionato, l’acqua è bella
Naviga spensierato

Naviga e cerca
La banchina legata alle stelle
Ti chiama, mi chiama
Per essere parte della tua storia
Su queste strane isole

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