Embrace of the endless ocean – Amon Amarth

Embrace of the endless ocean (L’abbraccio dell’oceano infinito) è la decima e ultima traccia del settimo album degli Amon Amarth, Twilight of the Thunder God, pubblicato il 17 settembre del 2008.

Formazione degli Amon Amarth (2008)

  • Johan Hegg – voce
  • Olavi Mikkonen – chitarra
  • Johan Soderberg – chitarra
  • Ted Lundström – basso
  • Frederik Andersson – batteria

Traduzione Embrace of the endless ocean – Amon Amarth

Testo tradotto di Embrace of the endless ocean degli Amon Amarth [Metal Blade]

Embrace of the endless ocean

I stroke the blade with my hand
the sharp edge cuts the skin
blood drips to the rain wet sand
my journey can begin

Once a slave but now I’m free
my honor is restored
once again I’ll ride the seas
free at last from whip and oar

I slide the sword into the sheath
the ocean god is hailed
and as we push out to the sea
we raise the red striped sails

I’ve missed the breeze of my home shores
the frozen lakes and winter snow
but now my dreams start to unfold
father, I’m coming home

The storm came down without remorse
and water crashed the rails
the ship was thrown back and forth
as strong winds ripped the sails

The icy waves embrace my skin
I am going numb
The endless ocean swallows me
This will be my cold wet tomb

Won’t feel the breeze of my home shore
nor see the lakes or winter snow
my hopeful dreams
lie ripped and torn
father, I die alone

L’abbraccio dell’oceano infinito

Tocco la lama con la mia mano
Il bordo affilato taglia la pelle
Il sangue gocciola dalla sabbia bagnata di pioggia
Il mio viaggio può iniziare

Una volta uno schiavo, ma adesso sono libero
Il mio onore è restaurato
Ancora una volta cavalcherò i mari
Libero alla fine da frusta e dal remo

Infilo la spada nel fodero
Il Dio dell’oceano ha chiamato
E mentre noi ci spingiamo fuori dal mare
Innalziamo le vele rosse a strisce

Mi mancava la brezza delle rive della mia casa
I laghi ghiacciati e la neve dell’inverno
Ma adesso i miei sogni iniziano a spiegarsi
Padre, sto tornando a casa

La tempesta venne giù senza rimorso
E l’acqua frantumò i bordi di murata
La nave fu ributtata indietro e avanti
Mentre forti venti laceravano le vele

Le onde gelide abbracciano la mia pelle
Sto perdendo i sensi
L’oceano infinito mi ingoia
Questa sarà la mia fredda e bagnata tomba

Non sentirò la brezza delle rive della mia casa
Né vedrò i laghi ghiacciati o la neve dell’inverno
I miei speranzosi sogni
giacciono strappati e lacerati
Padre, muoio da solo

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