Poetic injustice – E.V.E.

Poetic injustice (Ingiustizia poetica) è la traccia che apre l’EP omonimo degli E.V.E. (Equations Vanquish Equality), pubblicato il 14 maggio del 2012. Il lavoro della band, fondata da Vicky Psarakis, non è proseguito visto la chiamata per Vicky dei The Agonist.

Formazione E.V.E. (2012)

  • Vicky Psarakis – voce
  • Yannis Papadopoulos – chitarra
  • Defkalion Dimos – batteria
  • George Vardakis – tastiere

Traduzione Poetic injustice – E.V.E.

Testo tradotto di Poetic injustice (Vicky Psarakis) degli E.V.E. [autoprodotto]

Poetic injustice

Here I am,
I’m no Poet in disguise but
I’ll try to tell you my story.

We lived and roamed upon you,
cherished you, feed upon you,
extracted every need and created.
We dreamed, had visions,
infinite possibilities and change.
We could fly one day,
we could taste the rain.

Life carried on and
our needs turned into greed,
thus born material gain.
Our visions turned into
distorted images.
The thirst leading us not the goal.
We craved for attention
and glowed underneath the spotlight…
ah ah ah, always the spotlight…

Yet, we forgot about love,
tangled ourselves beneath dirty sheets,
searching for comfort, for a home.
Our children grew on neglect
knowing no wrong from right,
no values, no boundaries, no limits.
“Hold her hand!”, I screamed,
but all attempt fell in vain.
Beauty, never seemed subliminal.
We forgot about the essence
caved into our falsified erections.
We were constantly occupied,
always in a rush to make a living,
never cared to fulfill our lives.
And our conscience
never screamed out of guilt.

Yet, we failed to hear
the Planet’s cry.
Free will deeply misinterpreted,
happyness replaced by satisfaction.
We lost the will to imagine,
to give, to care.
Instead we continued
to toxicate the madness.
We worshiped and chased our deities,
perpetual dreamers incapable of reality.

And here I am,
I’m channelling the Universe
and I bid farewell to All-Creation…
farewell to All-Creation…
Here I am,
isolated from a world I once loved.
I can see that the damage inflicted
can not be undone.
I’m to blame,
yet these scars left upon you
shall forever remain.
And I am here,
far apart from a place once called home…

Ingiustizia poetica

Sono qui,
non sono una Poetessa travestita ma
proverò a raccontarti la mia storia.

Abbiamo vissuto e girovagato sopra di te,
ti abbiamo amato, nutrito,
estratto ogni bisogno e creato.
Abbiamo sognato, avuto visioni,
infinite possibilità e cambiamento.
Potremo volare un giorno,
potremo assaporare la pioggia.

La vita è andata avanti e
i nostri bisogni si sono trasformati in avidità,
quindi è nata l’acquisizione materiale.
Le nostre visioni si sono trasformate in
immagini distorte,
la sete ci fuorviava dall’obiettivo.
Abbiamo bramato per l’attenzione
e abbiamo brillato sotto al riflettore…
ah ah ah, sempre il riflettore…

Ancora, ci siamo dimenticati dell’amore,
ci siamo aggrovigliati sotto a sporchi fogli,
cercando comfort, una casa.
I nostri bambini cresciuti trascurati
non sapendo distinguere lo sbagliato dal giusto,
senza valori, senza confini, senza limiti.
“Tieni la sua (di lei) mano!”, ho urlato,
ma tutti i tentativi sono stati vani.
Bellezza, mai sembrata subliminale.
Ci siamo dimenticati dell’essenza
collassati nelle nostre falsificate costruzioni.
Eravamo costantemente occupati,
sempre frettolosi per vivere una vita,
mai preoccupati di soddisfare le nostre vite.
E la nostra coscienza
non ha mai gridato di sentirsi in colpa.

Ancora, non siamo riusciti a sentire
il grido del Pianeta.
Libero arbitrio profondamente malinterpretato,
felicità sostituita da soddisfazione.
Abbiamo perso la volontà di immaginare,
di dare, di preoccuparci
Invece abbiamo continuato
a intossicare la pazzia.
Abbiamo idolatrato e inseguito le nostre deità,
sognatori perpetui incapaci della realtà.

E sono qui,
sto canalizzando l’Universo
e ho dichiarato addio a tutta la Creazione…
addio a tutta la Creazione…
Sono qui,
isolata da un mondo che una volta ho amato.
Posso vedere che il danno inflitto
non può essere recuperato.
Devo biasimare,
ma queste ferite lasciate sopra di te
rimarranno per sempre.
E sono qui,
lontana da un posto una volta chiamato casa…

* traduzione inviata da Massimiliano Scalas (M.I.B.)

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