The solitaire – Elvenking
The solitaire (Solitario) è la traccia numero sei dell’ottavo album degli Elvenking, The Pagan Manifesto, pubblicato il 9 maggio del 2014.
Formazione Elvenking (2014)
- Damna – voce
- Aydan – chitarra
- Rafahel – chitarra
- Jakob – basso
- Symohn – batteria
- Lethien – violino
Traduzione The solitaire – Elvenking
Testo tradotto di The solitaire (Aydan, Damna) degli Elvenking [AFM]
Per coloro che non hanno fortuna, o che sono differenti dalla maggioranza, spesso la solitudine diviene l’unica scelta di vita possibile. Ed una volta intrapresa questa strada si diviene un mondo a parte, ed anche se qualcuno può trovarlo inizialmente interessante, dopo poco si viene scartati perché non simili ai desideri di questo mondo e considerati irrilevanti, nonostante il mondo immenso dentro. Quando anche per loro giungerà il momento di pensare e capire, sarà tardi…
The solitaire
Backwards I’m covering miles along
A war I’m battling alone
Against waves during a storm
Against golden oceans of grain
Between the bluebells and the sand
I’m arid and backhand
I feel impurest empty
Forlorn, sharpened tempty
Samaritan where I belong
I have been crowned grey inside
This night is never ending
Pitch black, hell descending
Gathering into the abyss
I am the enslaved solitaire
Midnight the candle sputters slow
Illuminates my sins and sakes
As the winter leaves its wakes
Starwards, back to back with
My unconscious fear to face the truth
But tonight I’ll come for you
At first glance I’ll belong to you
At second hand you will taste my irrelevance
At last you will feel my solitude
And you will walk away
The third is the sympathetic age
And then you will finally have fear
At last you will feel my solitude
And it will be too late
Solitario
Cammino per miglia nel mio passato
Una guerra che sto combattendo solo
Contro le onde in una tempesta.
Contro dorati oceani di grano
Tra le campanule e la sabbia
Sono sterile e confuso.
Mi sento, vuoto ed impuro
Abbandonato, con affilata tentazione
Una persona buona dove appartengo
Ma sono ormai grigio dentro
Questa notte non ha mai fine
Nera come pece, una discesa agli inferi
Ritrovandosi in un abisso
Sono schiavo della mia solitudine
Mezzanotte, una candela tremante
Illumina i miei sbagli e i meriti
Nella scia di un’inverno
Verso le stelle, fianco a fianco con
L’inconscia paura di fronteggiare la realtà
Ma stanotte verrò da te
Al primo sguardo ti apparterrò
Poi ti renderai conto di quanto io sia irrilevante
Ed infine percepirai la mia solitudine
Ed allora te ne andrai
La terza è l’età della consapevolezza
E infine avrai paura di cio che verrà
Allora sentirai la mia solitudine
Ma sarà troppo tardi ormai
* traduzione inviata da Jamie 52