Cemetery and sundown – Cradle Of Filth

Cemetery and sundown (Cimitero e tramonto) è la traccia numero sette del settimo album dei Cradle Of Filth, Thornography, pubblicato il 16 ottobre del 2006.

Formazione Cradle Of Filth (2006)

  • Dani Filth – voce
  • Paul Allender – chitarra
  • Charles Edger – chitarra
  • Dave Phybus – basso
  • Adrian Erlandsson – batteria
  • Sarah Jezebel Deva – voce femminile

Traduzione Cemetery and sundown – Cradle Of Filth

Testo tradotto di Cemetery and sundown (Filth) dei Cradle Of Filth [Roadrunner]

Cemetery and sundown

We rise with the sun in the underworld,
we suffer from a graveless name.
We prise wide lids
and wounds with lips curled
over teeth that have tasted shame.

Cemetery and sundown!

Against the flora of nightfall
we gather like the fauna of war
to curse Aurora so spiteful with
her stake in the coming of dawn.

To conjure forth the past, those
heady nights of pain resplendent
in the service of the Goddess of Death
when her sheets ran royalty-red.

Moons lengthen our
crypt-kept silhouettes,
shadows dance, eyes flicker in descent.
Unveil the greed, our needs are bitter spent
on upturned mouths and haunts of wickedness.

We walk this Eden a secret,
faces hidden under leonine pride.
In dusk’s embrace
we find it hard to keep it
when blood and lust and
waking worlds collide.

When waking worlds collide!
Cemetery and sundown!

Too long have we skulked
like drifters
in the cities of the neon sun.
Vagabond dogs and graveyard shifters,
Mona Lisas where the paint has run.

I miss our glorious past,
our nightly flights on fear dependent.
Phantoms in the eaves for Miss Christine
when the song bird broke her neck.

Wolves howl their fogbound serenades,
churches arch their backs with balustrades.
Praise be to the shedding of masquerades
when we hunt these vestal vermin
unafraid of the covenant made.

Draw the blinds
on the floors of raw meat,
there is murder in the thirst.

Rich red vascular tapestries
hung in gilded frames of nuns asleep
in dreams where themes of bestiality
are a blessing on
their Sunday sheep.

Sermons hang a black gown
over cemetery and sundown.

Now the clock is harrying midnight,
and the ghosts of yet-to-come.
Will she show rewrites of dark delight,
or the sewers we’ve overrun?

I see a winter palace
cut diamonds at a porcelain neck.
When Swan Lake
crushed poor sanity’s
spirit as I threw her to it bled.

We rise with the sun in the underworld,
we suffer from a graveless name.
We prise wide lids
and wounds with lips curled
over teeth that have tasted shame.

We walk this Eden a secret,
faces hidden under leonine pride.
In dusk’s embrace
we find it hard to keep it
when blood and lust and
waking worlds collide.

Cimitero e tramonto

Sorgiamo con il sole negli inferi
Soffriamo di un nome senza tomba
Premiamo le palpebre
E le ferite con le labbra arricciate
Sopra denti che hanno gustato la vergogna

Cimitero e tramonto!

Contro la flora del crepuscolo
Ci raccogliamo come la fauna della guerra
Per maledire Aurora così dispettosa
Con la sua partecipazione all’arrivo dell’alba

Per evocare il passato
Quelle inebrianti notti di dolore splendente
Al servizio della Dea della Morte
Quando le sue lenzuola erano rosso reale

Le lune allungano le nostre sagome
custodite nella cripta,
Ombre danzano, gli occhi tremano in discesa
Svela l’avidità, i nostri bisogni esauriti
Su bocche rivoltate e rifugi di malvagità

Camminiamo in questo Eden segreto,
volti nascosti sotto l’orgoglio leonino
Nell’abbraccio del crepuscolo
facciamo fatica a trattenerlo
quando il sangue, la lussuria
e i mondi della veglia si scontrano.

Al risveglio i mondi si scontrano!
Cimitero e tramonto!

Per troppo tempo ci siamo
mossi come vagabondi
Nelle città del sole al neon
Cani randagi e addetti dei cimiteri
Mona Lisa dove la vernice corre

Mi manca il nostro glorioso passato
I nostri voli serali dipendenti dalla paura
Come fantasmi nei cornicioni per Miss Christine
quando l’uccello canterino le ruppe il collo

I lupi ululano le loro serenate nella nebbia
Gli archi della chiesa il loro retro con balaustre
Gloria sia alla baracca della messinscena
quando diamo la caccia a questi parassiti vestali
senza paura del patto stipulato

Tira le persiane
sui pavimenti di carne cruda,
c’è un omicidio nella sete.

Ricchi arazzi vascolari rossi
appesi in cornici dorate di monache dormienti
Nei sogni dove i temi della bestialità
Sono una benedizione per
le loro pecore della domenica

Sermoni ornati con toghe nere
Oltre il cimitero e il tramonto

Ora l’orologio segna la mezzanotte,
e i fantasmi del futuro.
Lei mostrerà riscritture di oscuro piacere,
o le fogne che abbiamo invaso?

Vedo un palazzo d’inverno
Diamanti tagliati su un collo di porcellana
Quando il Lago del Cigno
sgualcisce la povera sanità mentale
dello spirito mentre lo lanciavo sanguinava

Sorgiamo con il sole negli inferi
Soffriamo di un nome insepolto
Spalanchiamo le palpebre
E le ferite con le labbra arricciate
Sopra denti che hanno gustato la vergogna

Camminiamo in questo Eden segreto,
volti nascosti sotto l’orgoglio leonino
Nell’abbraccio del crepuscolo
facciamo fatica a trattenerlo
quando il sangue, la lussuria
e i mondi della veglia si scontrano.

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